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Centro Studi "Ezio Vanoni"
comunicato e rassegna stampa su Enrico Micheli PDF Stampa E-mail

Convegno 21 gennaio 2012

 

Comunicato e rassegna stampa su Enrico Micheli

 

 
CONVEGNO 21 gennaio 2012 PDF Stampa E-mail

invito-enrico-micheli-21gennaio2012

 
Lettera aperta per il presidente del Consiglio Mario Monti PDF Stampa E-mail
Lettera aperta per il presidente del Consiglio Mario Monti

 

di Emilio Di Ianni in politica
giovedì 19 gennaio 2012

 
Convegno Terni 3 dicembre 2011 PDF Stampa E-mail

 

STRAORDINARIA PARTECIPAZIONE A TERNI PER RICORDARE FILIPPO MICHELI

 

di Adriano Marinensi

Il grande salone dell’Hotel Michelangelo di Terni non è stato sufficiente per accogliere i partecipanti al Convegno organizzato dal Centro studi Vanoni in occasione del centenario della nascita di Filippo Micheli. Era presente una nutrita rappresentanza di cittadini delle tre province (Perugia, Terni Rieti) che, all’epoca di Micheli, (di Malfatti, di Radi, di Spitella, di De Poi, di Ciliberti, di Paciullo) formavano il Collegio elettorale per la Camera dei Deputati. Numerosi anche i rappresentanti delle Istituzioni, tra i quali la Senatrice Ada Urbani Spadoni, il Presidente del Consiglio regionale dell’Umbria Eros Brega, il Presidente dell’Amministrazione provinciale di Terni Feliciano Polli, il Consigliere Enrico Melasecche, l’ex Presidente della Corte Costituzionale Antonio Baldassarre, insieme ad ex Amministratori della Regione (Carnieri, Liviantoni, Provantini) e Consiglieri delle passate legislature (Antonietti, Fronduri, Sbrenna).
Del tema scelto per il Convegno (“C’era una volta la D C ...”) hanno parlato Rosa Russo Iervolino, Franco Marini e Giuseppe Pisanu, al termine della puntuale introduzione di Renata Natili Micheli. Tutti sono stati concordi nel rivendicare con fermezza i meriti del Partito di De Gasperi : l’impegno, anche combattente, nella riconquista della libertà, la spinta determinante alla ricostruzione materiale, morale e politica del Paese, la difesa della democrazia, il “miracolo economico”, il consolidamento delle Istituzioni, la coerenza, in politica, con i principi della dottrina cristiana. Ed anche l’azione decisiva per la fondazione della Comunità Europea. Non sarà possibile – affermazione unanime – rifare la Democrazia Cristiana, seppure quella esperienza abbia avuto effetti determinanti nella crescita culturale e civile, l’adesione  di un gran numero di italiani, il riconoscimento internazionale della sua natura democratica. Non si potrà rifare la D C, però, in questo momento difficile, appare indispensabile il contributo dei cattolici perché i grandi problemi del Paese vengano risolti con spirito di servizio verso la collettività, mettendo in campo la forza degli ideali che di quel Partito furono il fondamento.  Al fine di realizzare una riconciliazione generale all’insegna di un ritrovato senso dello Stato solidale e non ripetere l’esperienza negativa del “bipolarismo rissoso” del recente periodo. I vecchi termini di destra e sinistra – è stato detto - usati per classificare in categorie la politica italiana, sono ormai “parole morte”. La straordinarietà della crisi necessita del contributo di tutti ed in particolare dei cattolici democratici. E, a tal proposito, è stato portato ad esempio Filippo Micheli, quando si fece promotore, per il rilancio dell’economia umbra depressa, di un Piano regionale di sviluppo, chiamando a far parte del Comitato i rappresentanti di tutte le forze politiche democratiche. Dell’impegno di Filippo Micheli nel sostenere e difendere gli interessi delle popolazioni dell’Umbria e della Sabina, si trova ampia testimonianza nel libro scritto da Aristide Radicchi ( “Ciò che rimane. Frammenti di storia nella memoria”. Edizioni Thyrus.  Pagine 600), libro che è stato presentato al termine del Convegno e sarà possibile richiedere al Centro studi Vanoni, in Via Giovannini 30, a Terni.

 

 
seminario di studi - 3 dicembre 2011 PDF Stampa E-mail

    SEMINARIO DI STUDI 

 edit f2download locandina

 

C’era un volta la Democrazia Cristiana:

protagonisti di ieri personaggi di oggi

 

3 Dicembre 2011- ore 15,30

Hotel Michelangelo – Viale della Stazione, 63- Terni

 

«Che cosa abbiamo voluto fare? Perché siamo entrati sulla scena politica e ci siamo stretti in questa solidarietà? Lo abbiamo fatto per difendere la libertà, per creare un equilibrio politico, per mediare di fronte alle spinte contrastanti della nostra società, per assicurare la continuazione ordinata dello sviluppo sociale e politico» (A. MORO, Intervento svolto a Lucca il 28-30 aprile 1967, in I Cattolici italiani nei tempi nuovi della cristianità, Edizioni Cinque Lune, 1967, p. 193).


«La Democrazia Cristiana, dal Partito Popolare di don Sturzo raccoglieva la feconda eredità di laicità, di interclassismo, di socialità, di autonomia delle strutture locali; inoltre riconosceva uno stretto legame con gli ideali risorgimentali, riaffermando la volontà di rifuggire da ogni tentazione integralista che l’avrebbe isolata e resa avulsa dal corpo sociale del Paese».
(F. MICHELI, Mezzo secolo di storia vissuta, Terni 1994, p. 37).

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mezzo secolo di vita vissuta PDF Stampa E-mail

Il libro “Mezzo secolo di vita vissuta”-che Filippo Micheli scrisse all’inizio degli anni ’90- raccoglie memorie di eventi nazionali e locali ed è la sintesi di un percorso, il suo, interamente dedicato alla politica con spirito di servizio ed impegno civile. Un modo di operare, quello di Filippo Micheli, che ha sempre cercato la missione nella società, guidato dai principi della sua profonda fede cristiana. Vi si ritrovano fatti e personaggi raccontati cronologicamente con la penna di chi li visse e li conobbe. E’ un volume di notevole interesse storico, articolato per epoche ed avvenimenti che vanno dal fascismo alla fine del secolo che ci è alle spalle. Ci sono annotate, tra l’altro, con riferimento all’Umbria, “le prime esperienze in tempi lontani”, insieme al difficile periodo della guerra e della ricostruzione, il ritorno alla democrazia, la vita politica dopo il 1948, la vicenda del Piano regionale di sviluppo, gli effetti della nazionalizzazione dell’energia elettrica. Un interessante capitolo è dedicato ai risultati elettorali nazionali del 18 aprile 1948 sino alla XII Legislatura. Oltre alla sintesi dei Governi succedutesi in Italia dal 1944 al 1994 e dei primi 20 Congressi della Democrazia Cristiana.
Il principale elemento identitario di Filippo Micheli è stata la popolarità. Che, ad ogni consultazione elettorale, si misurava in migliaia di voti di preferenza (addirittura 60.273, nel 1972), proprio in un Collegio -Umbria e Sabina- dove la Democrazia Cristiana non aveva influenti posizioni di potere. Ma, lui era sempre tra la gente e la gente vedeva in lui un politico aperto e disponibile, difensore rigoroso dei diritti dei singoli e della collettività. Scrive nel suo “Mezzo secolo di vita vissuta”: «La porta è un emblematico simbolo evangelico: la porta stretta, quella che presuppone, al di là di essa, mete difficili, ma gratificanti se si raggiungono con sacrificio e rinunce. Ne ho varcate tante di porte, in tanti anni (…). La porta del Vescovado che, per i cattolici,rappresenta un preciso punto di riferimento. Ho attraversatole porte le porte delle Canoniche per il contatto dei Sacerdoti e le Comunità religiose (…). E poi la porta del Partito, della rinata Democrazia Cristiana (…).  E la porta di Largo Cavalleggeri, a Roma, sede centrale della Gioventù Cattolica. Erano in tanti gli Amici che vi operavano (…) e in tanti ci ritrovammo oltre il portone di Montecitorio. Altre porte si sono aperte e le ho varcate : porte di lavoratori, di artigiani, di contadini; cancelli di stabilimenti (…) in particolare a Terni, dove la fabbrica era lavoro e tranquillità. L’ ho fatto insieme a colleghi di Partiti diversi,di diverse opinioni politiche, con l’ intento comune di essere utili a tanti concittadini con i quali ci sentivamo solidali».
Perché, Filippo Micheli il suo operare quotidiano o concepiva così, fuori degli schemi protocollari, privilegiava il contatto umano, il dialogo, l’ascolto, preferiva l’azione e la concretezza dei risultati. Per questo fu ujhn “protagonista di allora”.

 
comunicato stampa convegno dicembre PDF Stampa E-mail

Sabato 3 dicembre nell’Hotel Michelangelo

CONVEGNO A TERNI PER RICORDARE FILIPPO MICHELI NEL CENTENARIO DELLA NASCITA


Sabato 3 dicembre p.v., il Centro studi E. Vanoni ricorderà il suo fondatore Filippo Micheli, in occasione dei cento anni dalla nascita dell’illustre uomo politico umbro. Nel salone dell’Hotel Michelangelo, a Terni con inizio alle ore 15, si terrà un Convegno sul tema:”C’era una volta la Democrazia Cristiana. Protagonisti di ieri e personaggi di oggi”.
Le relazioni sono affidate a Rosa Russo Iervolino, Franco Marini e Giuseppe Pisanu, testimoni di un periodo storico che vide il Partito di De Gasoperi recare un contributo determinante al consolidamento della democrazia in Italia. Il dibattito sarà coordinato da Renata Natili Micheli, mentre il giornalista Aristide Radicchi presenterà un volume di interviste da lui realizzate per definire i caratteri umani e politici di Filippo Micheli, il quale, per oltre quaranta anni, fu al centro della vita e dello sviluppo socio-economico dell’Umbria e della Sabina. E artefice di primo piano delle vicende nazionali.
Era nato a Montefranco, in Valnerina, il 15 dicembre 1911. Impegnato in gioventù, nei movimenti cattolici, in contrasto con il fascismo, fu attivo nel C.N.L subito dopo la fine del secondo conflitto mondiale. Contribuì alla fondazione dei cristiano-democratici e quindi della Democrazia Cristiana. Assessore al Comune di Terni, fu anche Consigliere nei Comuni di Assisi, Stroncone, Norcia e Gualdo Tadino. Eletto Deputato nel 1948, è rimasto in Parlamento per 11 Legislatura, sino al 1994, con incarichi di Governo ai Ministeri dell’Industria e delle Finanze. Ne 1969, il Congresso della DC lo nominò Segretario Nazionale Amministrativo del Partito. Filippo Micheli è morto a Terni, il 25 novembre 1995.

 
Novità PDF Stampa E-mail

 

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apertura della nuova sezione

OGGI PER DOMANI

 
IL “DEFICIT DI DEMOCRAZIA” PDF Stampa E-mail

 

QUANDO IL “DEFICIT DI DEMOCRAZIA”

INDIGNA SOPRATTUTTO I GIOVANI

 

di  Adriano Marinensi

 

in “Umbria Settegiorni”

21 ottobre 2011

 

Scrivere della protesta dei giovani, minimizzando i fatti di Roma, sarebbe mistificare la realtà. A Roma, la cronaca per immagini ha mostrato il volto masnadiero di un teppismo barricadiero che avevamo dimenticato. Una manifestazione teoricamente pacifica ha assunto gli effetti devastanti di una sommossa. Ora, seppure senza prescindere da quanto è accaduto a Roma, resta la domanda : i giovani che dimostrano in piazza il proprio malcontento, hanno torto oppure ragione ? Certo, il quesito riguarda la parte largamente maggioritaria che reclama i propri diritti in modo rumoroso e civile, vigoroso e democratico. Rifuggendo da altre forme appartenenti alla criminalità più o meno organizzata.

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IL DISASTRO AEREO DEL TERMINILLO PDF Stampa E-mail


IL DISASTRO AEREO DEL TERMINILLO

 

di Adriano Marinensi

 

in “Umbria Settegiorni”

7 ottobre 2011

 

     L’hanno chiamata, per decenni, la montagna di Roma; quando entrerà in esercizio la superstrada umbro – sabina dovranno chiamarla anche la montagna di Terni (raggiungibile in meno di un’ora e di 50 km.). Il nome proprio è Terminillo, tra i monti più alti dell’Italia di mezzo, con il centro abitato a 1.626 m. e la vetta a 2.216. L’immenso bosco di faggi secolari rappresenta la principale risorsa ambientale; d’inverno è apprezzato punto di riferimento per sciatori veloci e di fondo.

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seminario di studi - 26 maggio 2011 PDF Stampa E-mail

 

SEMINARIO DI STUDI

 

1971-2011:

il regionalismo originario e il federalismo di oggi nella riforma dello Stato.

Quale sintesi?

 


26 Maggio 2011- ore 9,30

Sala Partecipazione del Consiglio regionale

Palazzo Cesaroni

PERUGIA

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comunicato stampa 26 maggio 2011 PDF Stampa E-mail

CENTRO STUDI EZIO VANONI

TERNI

 

Comunicato stampa

 

Promosso dal Centro studi E. Vanoni, si terrà, a Perugia, giovedì 26 maggio, con inizio alle 9,30, il Convegno sul tema:”1971-2011: il regionalismo originario e il federalismo di oggi nello riforma dello Stato. Quale sintesi?” la sede scelta è la Sala di Partecipazione del Consiglio regionale, a Palazzo Cesaroni, perché si vuole dare alla solennità della ricorrenza del 40° anniversario del primo Statuto della Regione dell’Umbria, approvato il 25 novembre 1970 ed istituito con legge dello Stato, proprio il 22 maggio 1971.

L’occasione servirà per ricordare Sandro Boccini, uno dei fondatori della nostra Regione, che fu nel Consiglio per tre  legislature e animò il dibattito politico-culturale attraverso i Centri studi Vanoni di Terni e Mttei di Perugia. A lui è stato dedicato un volume che sarà consegnato  a tutti i partecipanti.

I lavori verranno aperti dagli interventi del Presidente della Giunta Catiuscia Marini e dal Presidente del Consiglio  Eros Brega. Di Boccini parlerà il giornalista Adriano Marinensi, mentre terranno le relazioni il Presidente dell’AUR Claudio Carnieri, il Presidente Emerito della Corte Costituzionale Antonio Baldassarre, il Ricercatore dell’Università di Perugia Luca Castelli e Antonio Ferrara Capo ufficio legislativio della Regione Campania.

IL Centro studi ha rivolto l’invito oltre agli Assessori e Consiglieri in carica, anche agli eletti che nel corso delle passate legislature, operarono per  dare attuazione ad una delle più importanti riforme previste dalla Costituzione.

 

 

 

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NUOVO COMUNICATO STAMPA

 
Scomparsa di Enrico Micheli PDF Stampa E-mail

Enrico Micheli è stato un uomo straordinario per intelligenza, umanità e rigore etico

Il Presidente Romano Prodi ricorda da Pechino il suo caro amico Enrico Micheli:

“La scomparsa di Enrico Micheli mi riempie di dolore. Abbiamo lavorato insieme dall’inizio della mia presidenza all’Iri e, da allora fino ad oggi, è stato per me un punto di riferimento rigoroso e amichevole. Lo dichiara il presidente Romano Prodi da Pechino, dove ha appreso la notizia della morte del suo amico Micheli.

Enrico è stato un uomo straordinario per intelligenza, umanità e rigore etico. Era un uomo integerrimo che ha lavorato con passione per il suo Paese e per vedere realizzati gli ideali in cui ha creduto senza mai mettere al primo posto l’interesse personale o di parte. Si è speso anche nella malattia, senza risparmiarsi. Ho avuto l’onore della sua amicizia e del suo consiglio. Con lui scompare un uomo di grande cultura, fede e competenza che ha dato molto al suo Paese. L’Italia perde un grande servitore dello stato. Lo rimpiangeremo e ci mancherà sempre. Mi stringo con affetto alla sua famiglia, a sua moglie, i suoi figli e i suoi nipoti ricordando quanto importanti e amati sono stati sempre da lui”.

Romano Prodi

Pechino, 21 gennaio 2011

 

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