comunicato post-seminario di studi Stampa

 

COMUNICATO POST-SEMINARIO DI STUDI
Il valore della laicità nel pluralismo della cultura democratica

Terni, 15 maggio 2010

 

 

Il salone dei convegni dell’Hotel Michelangelo non è bastato per contenere i partecipanti al convegno organizzato, a Terni, dal Centro Studi Vanoni. Il tema era sicuramente di grande intereresse: “Il valore della laicità nel pluralismo della cultura democratica”. I relatori di notevole profilo culturale e di grande esperienza: Giovanni Maria Flick, Presidente emerito della Corte costituzionale, il Vescovo della Diocesi Terni-Narni- Amelia mons. Vincenzo Paglia, lo scrittore, ma anche politico dal passato illustre, Enrico Micheli, il prof. Mario Tosti, Docente dell’Università di Perugia. Hanno ben integrato il dibattito Renata Natili Micheli e Angela Buttiglione.

 

Dunque, il “valore della laicità, un fattore di democrazia - è stato chiaramente puntualizzato - lontano dai fondamentalismi laicisti e dagli integralismi confessionali. Si e parlato  di “laicità dello Stato quale proiezione dell’uguaglianza ed espressione originale del metodo democratico”. Ed ancora, del contribuito dato – in Italia - dalla “dottrina cristiana alla convivenza civile ed alla solidarietà sociale”.

Importante deve restare la lealtà verso i principi costituzionali per il mantenimento dell’identità multiculturale e la ricerca del bene comune. Perché, i valori cattolici e laici trovano proprio nella Costituzione il loro punto di saldatura. Se lo Stato è espressione della laicità, non può però essere indifferente al senso di spiritualità popolare. E il moderno in politica deve evitare di entrare in conflitto con il versante religioso, a tutela della pace sociale, della difesa della libertà, del consolidamento della democrazia. Democrazia che vive con la partecipazione dei cittadini, condizione strategica per realizzare uno Stato laico, però fondato sul dovere della responsabilità civile e morale. Evitando di lasciare vuota - è stato detto - la “poltrona di Dio”, altrimenti si scatenano “i cattivi concorrenti”. Con il pericolo di derive illuministe, di involuzioni politiche, di decadimenti umani.

 

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