Brexit
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- Prima del fatto: un po' di storia
Loro se la caveranno, noi faremo più fatica Gli inglesi hanno sempre dato prova di usare la testa, e bene, quando si è trattato di scegliere come e quando combattere nemici esterni. A partire da Elisabetta, che ha inferto un colpo mortale alla potente e tenebrosa Spagna di Filippo II, gli inglesi hanno vinto sempre. Se ne sono stati fuori dalla carneficina della guerra dei Trent’anni, aiutando comunque sottobanco i futuri vincitori.
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- Gli scenari possibili (dopo)
Brexit: tre scenari per il day after di Pietro Manzini Quali sono gli scenari politico-diplomatici che si aprono in caso di Brexit? Il primo vede un’adesione del Regno Unito a trattati già esistenti. Il secondo un accordo ad hoc con l’Unione europea. Il terzo una riforma complessiva della Ue. Il termine di due anni di trattativa previsto dai Trattati.
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- Che ne dice l'economista (inglese)
Brexit, l'economista: «Situazione disastrosa, ora aspettiamo il Parlamento» di Federica Bianchi «Questo referendum lascerà il Paese sicuramente più povero. Una recessione che durerà mesi, forse anni. Ma esiste la concreta possibilità che non si voti a favore dell'uscita e che possa essere convocato un secondo referendum». L'analisi di Simon Tilford.
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Ukip: la lenta ascesa della Gran Bretagna sconfitta Euroscetticismo, populismo, xenofobia: il partito di Farage raccoglie consensi tra le “vittime” della Thatcher e inizia a dettare l’agenda a Londra, mentre i partiti tradizionali entrano in crisi. Le conseguenze politiche superano i (relativi) successi elettorali.
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Altro che referendum, il problema della Gran Bretagna è la produttività di Gianni Balduzzi La ripresa del Pil dopo il 2008 e l'occupazione diffusa (ma poco specializzata) hanno nascosto la crisi della manifattura. L'unica soluzione ora sembra essere la svalutazione.
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I nostri nonni ci stanno fregando il futuro L'egoismo dei pensionati inglesi ci sta fregando il futuro. È questa la tragica realtà del voto inglese. Per noi under 40 ancora una volta a decidere sono stati gli altri. I nostri padri o peggio ancora i nostri nonni. Basta dare una rapida occhiata alle due tabelle pubblicate.
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- Il problema dell'immigrazione
La Brexit trionfa tra gli immigrati: «Così difendiamo il nostro lavoro» di Giorgio Ferrari Il voto nel referendum sulla Brexit «è una decisione cruciale» per la Gran Bretagna. E per il Paese è meglio restare nell’Europa, «se usciamo sarà irreversibile».
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- Conseguenza per gli italiani
Brexit, sei buoni motivi (almeno) per cui all’Italia non conviene di Caterina Soffici Questo è uno di quei casi in cui gli immigrati siamo noi. E mai come nelle ultime settimane gli inglesi hanno fatto in modo di ricordarcelo. Siamo italiani a Londra, tra di noi ci chiamiamo “expat” (che sta per espatriati), che è un modo più figo che dire emigranti, come ci chiamavamo mezzo secolo fa.
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Le ossa dei nostri padri inglesi di Lucia Annunziata L'Inghilterra ci lascia, e la prima, spasmodica, attenzione di tutti, media in testa, è per il crollo delle Borse. Costi. Speculazione. Valute. Visti. Alla fine, il primo giorno della rottura del legame con l'Inghilterra, è dominato dal denaro. Preoccupazione comprensibile, ma agghiacciante.
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