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QUEL 1978 CHE FU L’ANNO DEI TRE PAPI SULLA CATTEDRA DI PIETRO


 
di Adriano Marinensi
 

in "Umbria Settegiorni"

01 aprile 2011

 


C’è stato un anno – il 1978 – nella storia recente della Chiesa, durante il quale, sul Soglio di Pietro sono stati assisi tre Pontefici : Paolo VI°, Giovanni Paolo I° e Giovanni Paolo II°. Tre Papi destinati a rimanere nel cuore dei credenti per lungo tempo; tre figure diverse, dal carisma diverso, però tre sant’ uomini. Prima dei tre Papi in un solo anno, c’era stato, per quasi cinque (1958 – 1963), Giovanni XXIII° che illuminò la fede con le sue Encicliche “Mater et magistra” (15.5.1961) e “Pacem in terris” (11.4.1963) e l’apertura del Concilio Vaticano II°. Il suo Pontificato richiamò l’immagine evangelica : “Venne un uomo chiamato Giovanni”, cioè il profeta dei tempi nuovi. Venne da Sotto il Monte, figlio di una delle tante umili famiglie bergamasche. Lo chiamarono “il Papa buono”. Morì il 2 giugno 1963.
     Il successore, Giovanni Battista Montini, eletto il 21 giugno 1963, con il nome di Paolo VI°, era lombardo anche lui. Occupò la prima parte del 1978, sino al 6 agosto, quando morì nella residenza estiva di Castelgandolfo. Sotto il suo Pontificato si sono svolte tre delle quattro sessioni del Concilio Vaticano II° (la II^ dal 29.9.63 al 4.12.63; la III^ dal 15.9.64 al 21.11.64; la IV^ dal 14.9.65 all’ 8.12.65).  Aveva appena compiuto 80 anni, quando la sua salute cominciò a vacillare seriamente. Disse tempo prima di morire : “Ho terminato la mia corsa, ho combattuto la buona battaglia, ho difeso la fede”. Il giovedì 3 agosto 1978 della sua “settimana santa” aveva ricevuto il nuovo Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Poi, venerdì, l’improvviso insorgere di un elevato stato febbrile, lo avviò verso la fine. Nel comunicato del Vaticano si legge : “Durante la notte tra il 5 e il 6 agosto e per tutta la giornata di domenica 6, il Santo Padre è rimasto altamente febbrile e sofferente. Verso le ore 18,15, si è verificato un innalzamento della pressione arteriosa. Faceva seguito la sintomatologia dell’insufficienza ventricolare sinistra, con il quadro clinico dell’edema polmonare acuto. Nonostante le cure intraprese, Sua Santità si spegneva alle ore 21,40”. Era scomparso il Pontefice dal sorriso faticoso, che, qualche mese prima, il 14 maggio, in San Giovanni, a Roma, aveva pronunziato la famosa preghiera per Aldo Moro, ucciso (il 9 maggio), dalle Brigate rosse. Paolo VI°, in quella preghiera si rivolse “al Dio della vita e della morte”, dicendo : “Tu che non hai esaudito la nostra supplica per la incolumità di questo uomo buono, mite, saggio, innocente ed amico”.
     Dunque, morto un Papa, se ne fa un altro. Il 25 agosto inizia il Conclave. Alle 16,30 del pomeriggio, 111 “grandi elettori”, passano, in processione, dalla Cappella Paolina alla Sistina, le due sale dove Michelangelo ha espresso il suo genio pittorico nella “Conversione di S. Paolo”, nella “Crocefissione di Pietro” (Paolina) e nel “Giudizio Universale” (Sistina). In testa ai porporati, il Cardinale Villot, Camerlengo della Sede vacante, che, al mattino, in S. Pietro, aveva celebrato la messa “pro eligendo Papa”. Appena un giorno e, il 26 agosto, poco dopo le 19, il Cardinale Pericle Felici da l’annuncio : “Habemus Papam”. E’ l’ “Eminentissimum ac reverendissimum Ecclesie sanctae Cardinalem Albinum Luciani”. Prende il nome di Giovanni Paolo I°. Pure lui, come Angelo Roncalli (Giovanni XIII°) è stato Patriarca di Venezia. E’ il 262° successore di Pietro. Non lo avevano considerato tra gli eleggibili, invece tre scrutini erano bastati per vestirlo con l’abito bianco. Rivolto al Conclave, pare abbia detto, un po’ frastornato : “Cosa avete fatto ? Dio vi perdoni”. Poi però aggiunse : “Spero che anche voi Cardinali aiuterete questo povero Cristo, Vicario di Cristo, a portare la Croce”. Probabilmente per Papa Luciani la Croce da portare fu troppo pesante. All’alba del 29 settembre, appena 34 giorni dopo la nomina, lo trovarono nel letto, morto d’infarto, probabilmente verso le 23 della sera prima.
     Non solo la Curia Romana, ma il mondo intero rimase attonito alla notizia della scomparsa del Papa che non aveva neppure avuto il tempo di imparare a fare il Papa. Non tutti i Cardinali avevano ancora raggiunto il loro Paese, che era già l’ora di tornare a Roma. Di nuovo i riti del solenne funerale. Stesso cerimoniale per l’Assise che si apre il 13 ottobre. Diversa però la preoccupazione rispetto al precedente. Il Vaticano è stato  colto di sorpresa. Non sono pochi i papabili. In pratica, oltre che dare un successore al “Papa breve”, c’è da riannodare la linea di congiunzione con il Pontificato di Montini. E l’intento appare quello di proseguire l’elenco dei Papi italiani. Sono le 18,45 del 16 ottobre e nuovamente “Habemus Papam”. C’è, in Piazza S. Pietro, una folla immensa, da ore in attesa. Si conoscono i nomi di alcune Eminenze importanti : Benelli, Poletti, Siri, Colombo Pappalardo…  E’ ancora Pericle Felici a dare il “nuntio vobis”. Ed egli annunzia : “Carolum Wojtyla”. Sorpresa ! Il Pontefice è straniero, “qui sibi nomen imposuit” Giovanni Paolo II°. Gli “eminentissimi Cardinali – dice affacciandosi per la prima volta – hanno chiamato a Roma un nuovo Papa. Lo hanno chiamato da lontano”. Si, viene dalla Polonia e sarà il Vicario di Cristo per 27 anni, durante un Pontificato tra i più incisivi ed autorevoli del XX° secolo. Costellato di eventi straordinari, come la rivelazione del Terzo Segreto di Fatima. E di un attentato sacrilego avvenuto, il 13 maggio 1981 (aveva visitato le Acciaierie di Terni, il 19 marzo di quell’anno), per mano del turco Alì Agca. Era nato a Wadowice, il 19 maggio 1920. Da Papa, con i suoi tanti viaggi, ha evangelizzato il mondo. Il suo sogno, andare in Russia e in Cina, ma non gli fu consentito. Lo hanno anche chiamato il “vincitore del comunismo”. Il Morbo di Parkinson lo ha costretto ad una dolorosa decadenza, sino alla morte avvenuta in Vaticano, alle 21,37 di sabato 2 aprile 2005, il momento del “vere Papa mortus est”, la frase di prammatica, pronunziata nell’occasione dal Camerlengo Edoardo Martinez. Poche ore prima aveva detto : “Lasciatemi tornare alla Casa del Padre”. Alla Casa del Padre era tornato il terzo Papa del 1978.

 

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